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Questo articolo è stato scritto da stefano stravato

La storia dei tre limoni

Donnalbina è un vicolo di Napoli.  E’ stretto e taglia il Rettifilo, piazza Borsa, via Medina e qualche minuto di traffico in un colpo solo. Dopo avere accompagnato Luca alla stazione mi avvicino a casa di Adele e non devo fare altro che trovare un posto. Vedo un’auto che fa manovra, la moglie è scesa e aspetta il marito che sta incollandosi al palazzo. Intanto ho rallentato e ho il finestrino abbassato, commento: “Non sta uscendo, vero?”. “No, ma c’è posto avanti”. Terno! Comincio le manovre per incollarmi anche io.
Quando scendo c’è questo signore che cerca un po’ dappertutto, anche sotto la mia Idea, “Se vuole la sposto, cosa ha perso?”, “Un limone di Sorrento, fresco, appena raccolto”. “Le do una mano”. “Ma no, al massimo quando esce se lo trova sotto alla macchina”. “Beh, capiterebbe in ottime mani, lo porterei domani con me a Torino”.

Quaterna e commozione. La moglie, che ha seguito la conversazione, viene verso di me portandomi due limoni gialli e profumatissimi: “Prenda questi”. Che bella la mia città e i mei concittadini. Ringrazio e saluto con un ampio sorriso, annusando i limoni.

Cinquina, un’oretta e mezza dopo: Giovanni prima di risalire a casa mi accompagna alla macchina e aspetta mentre faccio manovra. Il terzo limone lo raccoglie lui: era proprio lì sotto che aspettava paziente.

Da questa vacanza mi porto quest’aneddoto che mi piace assaje, tanti bei ricordi e molte cose buone da mangiare: mercoledì sera siete invitati!