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Questo articolo è stato scritto da stefano stravato

Sindaco Marino, fatti aggiustare la città da noi che la usiamo

Non siamo l’unico caso di utenti che conoscono il prodotto meglio
dell’azienda che lo produce. Ma in questo caso tra noi ci sono molti,
ma molto più esperti, appassionati e volenterosi fuori che dentro l’aziende (piene, tranne alcune rare eccezioni,  di inetti, menefreghisti e irresponsabili).

Sindaco,
ci lasci aggiustare questa città.

Oggi sono arrivato in ufficio con 45 minuti di ritardo. E sono
impresentabile per quanto ho sudato.
Ho scritto questo post nella tratta Cavour Garbatella
della metro B. Di solito salgo a Termini dopo aver fatto il cambio con
la metro A, che prendo al Quadraro.

Sindaco,
sei circondato da incapaci. Siamo più bravi noi. Noi che poi
valutiamo – un giorno sì e l’altro pure – se andare a lavorare a Londra,
Berlino o Copenaghen.

Oggi un suo dipendente inetto ha pensato bene di annunciare solo a
Vittorio Emanuele che la fermata di Termini della Metro A era chiusa.
Piazza della Repubblica, panico!

Alle volte noi viaggiatori pendolari siamo tempestati di annunci
inutili e di impossibili brani musicali emessi dagli altoparlanti. Questa mattina nessuno a pensato di avvisare per tempo.
Nel mio caso, sarei sceso a San Giovanni e avrei preso con calma il
714.
Invece no. Sono stato su un treno che proseguiva con lentezza
esasperante sulla linea probabilmente rallentata proprio a causa
della sorpresina riservata a tutti i viaggiatori diretti a Termini.
Sorpresa svelata solo una volta giunti alla fermata di Vittorio Emanuele. E cioè troppo tardi per pensare a un’alternativa intelligente.

Sono sceso a piazza della Repubblica. Ho visto camionette della
polizia e ho visto una quantità incredibile di gente arrivare da
Termini. Ho provato grande solidarietà per le persone che tentavano di
risalire il flusso che si inabissava a Repubblica. Erano persone
in ansia e difficoltà fisica evidenti. Avevano grandi valigioni e
probabilmente stavano perdendo il loro treno.
Sindaco,
lei e i dirigenti degli enti che dal comune dipendono, avete noi persone
comuni, cittadini, professionisti e turisti sulla vostra coscienza e
dovete vergognarvi per la mattinata di disagio che ci avete procurato.

Ovviamente a disagio si aggiunge disagio. Avevo deciso di andare a
prendere la metro B alla fermata di Cavour. Quando ho visto il 714 che
scendeva per via Cavour ho allungato il passo e ho fatto una corsa
come ai bei tempi. Col computer, l’impermeabile e tutto il resto. Giro il
collo passando tra le macchine e controllo che il 714 non mi superi.
Scende piano. Attraverso col rosso, il 714 arriva al semaforo e si
ferma. Corro per il piazzale di Santa Maria Maggiore per arrivare alla
fermata. Giro l’angolo e il 714 scompare alla mia vista. Passa un
minuto, passano due minuti. Ne passano tre. Mi allontano
dalla fermata per torntare indietro e cercare il bus. Il 714 è fermo al
semaforo. Vedo solo la parte superiore. Aspetto altri 30 secondi. Mi
pare il semaforo sia verde. Altre auto passano. Nel frattempo il
sudore si asciuga addosso grazie a un delizioso venticello umido.
C’è una fontanella. Ne approfitto per rinfrescare le mani e bere un
sorso. Mi sporgo ancora, scendendo di altri 10 passi. Il 714 è fermo
per un guasto, ha messo le quattro frecce.

  • Patricia

    Io adoro Roma e andrei a viverci domani senza ripensamenti. Ma queste cose mi frenano un po’. I servizi pubblici migliorano o peggiorano la qualità della vita di cittadini e turisti in città ed è inammissibile che a Roma non funzionino i mezzi pubblici. A Firenze è la stessa cosa. L’ATAF di Firenze ha una pagina facebook per avere un contatto coi fiorentini. Le risposte classiche sono o i rimpalli delle responsabilità da un ente all’altro, da un capo all’altro o che tutto è normale secondo loro. Beh dipende a cosa sei abituato. Se sei abituato ad avere un tram, un autobus o la metro che passano sotto casa ogni due minuti e non hai problemi ad andare in giro coi mezzi non puoi accettare certe situazioni. Qui la gente è felice se un autobus passa ogni 15/20 minuti. Una signora di Scandicci mi diceva che lei non può lamentarsi visto che il suo autobus passa ogni quarto d’ora. Pensa un londinese a Scandicci. Li prende per matti. E’ pur vero che all’estero i biglietti costano molto di più e il servizio è migliore. Ma in città come Milano il biglietto costa poco e il servizio è eccellente. Evidentemente ci sono aziende di trasporto pubblico gestite bene e altre in cui c’è molto da rivedere. Mi auguro anche io ascoltino gli utenti esperti. Ma lì serve una rivoluzione all’interno degli uffici. Qui a Firenze vanno ripensati i tragitti, il parco autobus, va costruita di sana pianta la linea tramviaria. Ce n’è da fare. E a Roma penso pure. Pat